
Siete troppo occupati per leggere adesso? Ok, sto scherzando!
Recentemente ho letto un articolo illuminante e tuttavia molto semplice.
Così semplice, che sono rimasta impressionata da quanto lampante fossero le osservazioni che conteneva.
L’articolo è ‘11 Differences Between Busy People And Productive People‘, di
Letteralmente: 11 differenze fra persone occupate e persone produttive.
Ora, sarà che io conosco tantissime persone occupate – oc cu pa tis si me – da rimanerne proprio colpita.
Alcune sono così occupate, da non riuscire neanche a spiegarmi quanto lo sono, figuriamoci perché.
E’ un po’ come la storia dell’ubriaco del Piccolo Principe.
Perché bevi?
Per dimenticare.
Per dimenticare cosa?
Di bere.
A posto.
Essere occupati ed essere produttivi, lavorare per sé stessi efficientemente e frullare tutto il giorno a pieno ritmo non sono, ovviamente, la stessa cosa.
Se frulli, non necessariamente stai facendo qualcosa.
Sbuffi da quanto hai da fare, ma non necessariamente stai mettendo a frutto il tuo tempo.
Fai tante cose, eppure non necessariamente ne stai facendo davvero qualcuna.
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Corridori con stile vario
La maggior parte delle persone vanno da ‘A’ a ‘B’ senza effettivamente apprezzare il paesaggio del percorso, e quindi perdendo tanto. Ma la sostanziale problematica, è che fare quel passaggio, quel pezzettino di strada, in realtà potrebbe non apportare alcuna differenza o modifica alla loro vita, o alla loro giornata, o al loro lavoro.
Dilapidare tempo prezioso come must in questa società di pazzoidi, dove tutti devono dare l’impressione di stare facendo tanto, tantissimo, ma alla sera si ritrovano più vuoti di quando si sono svegliati al mattino.
Ti do una sensazionale notizia: puoi staccare, non stai salvando il mondo.
Medesimo discorso per tutte quelle persone che ‘vorrebbero fare’, ma poi non intraprendono nessuna strada e non si danno nessuna direzione.
E non fraintendetemi: anche io sono per il vagare senza metà, per perdere tempo in splendide parentesi che riempono di meraviglia e arricchiscono forse più la mia vita di quando mi rendo produttiva ed efficiente, però… però lo scelgo alla grande.
Ho l’impressione che uno dei problemi più diffusi sia quello di farsi un po’ portare dalla piena, come si direbbe a Firenze.
Rendete il vostro tempo fruttuoso, che non vuol dire correre senza meta per dimostrare di stare facendo qualcosa.
Ci pensate mai a cosa dimostrate a voi stessi?
Scegliete, puntate la vostra freccia e partite. Il guru zen da due penny che sta dentro di me ci tiene comunque a ripetervi che non è importante la meta, ma il viaggio.
E tanto che ci siete, un mio personale contributo: puntate alla luna, male che vada avrete vagabondato fra le stelle.