La Bisbetica Domata è un’opera di William Shakespeare in cinque atti, ambientata a Padova.
Sono stata alla scoperta
la città presente negli occhi
le parole ricordo nella mente
* * *
Per il grande desiderio che avevo di vedere
la bella Padova, culla delle arti sono arrivato…
ed a Padova sono venuto, come chi lascia
uno stagno per tuffarsi nel mare, ed
a sazietà cerca di placare la sua sete per tuffarsi nel mare, ed
a sazietà cerca di placare la sua sete
Stornino i cieli dalla vostra mente questa forma d’umore delirante!
mi dicon qui che ho dormito
e sognato
per quindici anni e più, tutto di seguito
E poiché so quanto ella si diletti
di musica e poesia,
farò venire e mantenere in casa
precettori per insegnar quell’arti
alla sua giovinezza
l’amore non si sradica dal cuore
coi rimbrotti, e se amore v’ha colpito,
non vi resta da far altro che questo:
“Rédime te captùm quam queas minimo”
ho ravvisato una bellezza dolce,
la stessa che doveva avere in volto
la figliola di Agenore, se Giove
s’inginocchiò sulla sabbia di Creta,
umilmente, per chiederne la mano
. Dimmi, piuttosto, qual vento t’ha spinto dall’antica Verona verso Padova?
. Lo stesso che sparpaglia per il mondo molti giovani in cerca di fortuna
fuor della propria casa
Riguardo a questo, sono a tutta prova
come lo son coi venti le montagne
che non si lasciano giammai scrollare
per quanto quelli possano soffiare
E laddove due fuochi divampanti
si scontrano, consumano l’oggetto
che alimenta la rispettiva furia.
E se è vero che anche un fuocherello
diventa grosso con un po’ di vento,
è pur vero che le potenti raffiche
spengono fuoco e tutto
Perbacco, questo baldo giovinotto
è capace di comandare al sole!
come la vostra è stata un tempo grande
la mia protervia, è stato come il vostro
ambizioso il mio cuore
e più del cuore forse l’intelletto,
da farmi sempre pronta a rimbeccare
a parola parola, grinta a grinta.
Ora m’avvedo quanto sian di paglia
le nostre lance, e come paglia deboli
siano le nostre forze, e fragilissima
sia la nostra fragilità
E allora sarà, sì, il sacro sole,
Dio benedetto! O non sarà più sole,
se tu dichiari che sole non è.
Così la luna non sarà più luna,
se tu dichiari che luna non è.
Sii tu a chiamarla con un nome,
e basta: quel nome avrà